La presidente del
Messico, Claudia Sheinbaum, ha criticato i presunti ‘accordi’
siglati dalle autorità Usa con membri della organizzazione
criminale che fa capo a Joaquín Guzmán Loera – meglio noto come
‘El Chapo’ Guzmán – a cambio di sconti nelle condanne.
Nella sua consueta conferenza stampa mattutina Sheinbaum ha
denunciato oggi che “nei Tribunali statunitensi si stanno
facendo accordi con membri di organizzazioni criminali che lo
stesso governo di Trump ha classificato come terroristiche”.
La presidente messicana ha quindi chiesto alle autorità di
Washington di “spiegare il perché di tali accordi” ricordando
che il suo Paese “tutti i giorni coopera con gli Usa in materia
di sicurezza” mentre dall’altro lato della frontiera non vengono
condivise informazioni critiche.
La protesta di Sheinbaum fa riferimento in particolare al
recente accordo siglato dalla procura della Virginia con Dámaso
López Serrano, considerato uno degli uomini più vicini all’ex
leader del Cartello di Sinaloa.
La presidente ha ricordato che il Messico ha chiesto
l’estradizione di Serrano per l’omicidio del giornalista Javier
Valdéz e che “non cederà nel suo obiettivo di processarlo e
giudicarlo in Messico”.
La presa di posizione arriva dopo diversi episodi che hanno
dimostrato una condotta unilaterale degli Stati Uniti in materia
di lotta ai cartelli della droga. Tra questi la clamorosa
consegna alle autorità Usa di Ismaél ‘El Mayo’ Zambada grazie a
un accordo segreto con il figlio di ‘El Chapo’, Joaquín Guzmán
López, che ha scatenato a Sinaloa una sanguinosa guerra tra le
fazioni dei ‘mayos’ e ‘chapitos’.
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