Il conflitto in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 617. È guerra aperta tra Israele e Iran. Il secondo giorno di attacchi e contrattacchi ha visto una quarta ondata di missili balistici lanciati dalla Repubblica Islamica contro città israeliane. “E ne lanceremo altri duemila”, hanno annunciato i pasdaran. Colpita nuovamente Tel Aviv, dove sono state segnalate esplosioni e dove gli abitanti sono rimasti tutti nei rifugi. Almeno quattro persone sono morte e decine altre sono rimaste ferite nei bombardamenti iraniani. Anche lo Stato ebraico ha ripreso i raid, provocando forti esplosioni a Teheran e in altre città come Isfahan e Kermanshah. Dopo aver richiamato battaglio di riservisti, le Idf hanno bombardato schieramenti difensivi nei pressi della capitale e basi aeree. Per la prima volta dall’inizio della guerra, l’aeronautica israeliana si è spinta a oltre 1.500 chilometri dal confine. Nella notte a Teheran è stata osservata una colonna di fumo vicino all’aeroporto. Nel mirino dei raid delle Idf c’era il quartiere di Pastour, dove si trovano il palazzo presidenziale di Masoud Pezeshkian e la residenza della Guida Suprema Ali Khamenei. L’Iran ha fatto sapere che intensificherà i suoi attacchi a Israele e punterà alle basi regionali di ogni paese che cercherà di difenderlo. E che nel raid israeliano contro un edificio nei pressi di Teheran sono morte almeno 60 persone, tra cui 20 bambini.